Il primo libro in Italia che fornisce, con un tratto divulgativo e non tecnico, una quadro organico di fatti, norme, piattaforme, trends che sono le coordinate principali per “saperne di più” in tema di intelligenza artificiale, anche generativa. Autrice: Claudia MorelliEditore: Gruppo MaggioliPrefazione: prof. Guido AlpaNumero pagine: 241 Quanto sanno, realmente, i giuristi italiani di
Partiamo da alcuni dati “certi”: LVenture Group ha messo gli occhi su AvvocatoFlash; Lexdo.it ha prodotto oltre 600mila documenti legali (contratti, compliance, etc) e ha realizzato un round di finanziamenti da 1 milione di euro (nel 2018, con la partecipazione di Boost Heroes); Jur (start up legal non italiana ma fondata da italiani) ha realizzato
Ecco una check list utile, tratta dai dati della Ricerca Future Ready Lawyer di Wolters Kluwer, per superare il gap esistente tra le law firm e la legal innovation: a) Leadership e change management b) Formazione e Competenze aggiornate su Nuove Tecnologie c) Analisi e comprensione delle aspettative dei clienti d) Consapevolezza sui criteri di
Due start up, una fintech e una legaltech, hanno annunciato oggi una joint venture per offrire servizi integrati alle pmi. Qonto e LexDo.it, due piattaforme che conosco sin dalla nascita, potremmo dire, hanno stipulato un accordo per favorire la nascita e lo sviluppo delle PMI italiane. Questa operazione mi ha colpito perché dimostra come l’innovazione
Studi legali come start up e legaltech italiane “law driven”. L’innovazione legale incomincia a fare proseliti a più livelli e, al momento, non potendo contare su “modelli di business certificati” da sicuro successo sul mercato, assume forme poliedriche dando vita a nuovi progetti, basati su multidisciplinarietà, ICT, comunicazione. E’ la fotografia che ho potuto scattare
Per approfondire leggi https://claudiamorelli.it/innovazione-legale/la-survey-legaltech-2019-avvocato-4-0-scopri-cosa-fanno-le-start-legal/ Per segnalare una legal tech scrivi a clamorcom@claudiamorelli.it GRAZIE!
Torna la survey LegalTech Italia di Avvocato4.0. Siamo alla terza edizione. Possiamo segnalare tre highligts: il settore è molto ristretto a causa della scarsa sensibilità digitale del Paese (e conseguente mancanza di competenze adeguate) e della diffidenza generalizzata del mondo legal; le legaltech sono disruptive (per forza di cose) ma la loro motivazione è contribuire
In Italia manca un censimento ufficiale delle start up legal tech, le società ad alto contenuto tecnologico che innovano nel mercato legale, sotto il profilo della organizzazione e gestione delle procedure oppure con riguardo alla fornitura di servizi legali. Avvocatoquattropuntozero ha mappato lo scenario attuale, attingendo ai dati del registro delle start up tenuto dalla
Studi legali e start up: una relazione a grande impatto. L’Osservatorio Professionisti & Innovazione digitale nel rapporto “Professionisti, un futuro in costruzione!”, giunto alla sua ottava edizione e presentato a Milano il 18 aprile scorso, ha stimato che ben il 40% delle start up (tra quelle analizzate dall’Osservatorio, 405, nate tra il 2012 e il