Consigli di Comunicazione Legale

“Avvocati, la buona comunicazione crea valore non “acchiappa” clienti”. Quando Altalex/Avvocatoquattropuntozero ha pubblicato questo mio articolo, non mi aspettavo così tante adesioni convinte da parte, non solo di avvocati, ma anche di colleghe e colleghi che lavorano nell’ambito della comunicazione legale. Per inciso, l’articolo è tra quelli che ha avuto più click da quando la rubrica è stata inaugurata.
Nell’articolo avevo preso di petto la vexata quaestio comunicazione vs marketing legale, spiegando le ragioni per cui a mio avviso parlare di marketing “puro” nel settore legale è ed è stato controproducente.
Business Development dello studio legale e Marketing legale.  Ricordiamo in molti gli ultimi 10/12 anni di contrapposizione aspra, sino all’apice delle istituzioni (due per tutte, Consiglio Nazionale Forense e Antitrust), tra i fautori del “libero mercato” dei servizi legali (niente tariffe minime né obbligatorie, libera pubblicità, concorrenza sui prezzi, pressocché nullo controllo deontologico) e gli Ordini forensi, in posizione di difesa e arroccamento.
Come spesso accade, probabilmente nessuno dei due contendenti aveva tutta la ragione dalla sua parte.
I fautori del libero mercato perché la professione forense, prima di essere una prestazione di mercato, è una funzione con caratteristiche pubblicistiche; le rappresentanze istituzionali degli avvocati perché essere avvocato e gestire uno studio legale significa anche essere sul mercato professionale, agire con logiche di trasparenza e di attenzione al cliente e abbandonare un habitus autoreferenziale da “iniziati”.
Innovazione e Comunicazione digitale nel settore degli studi legali. La cosiddetta “rivoluzione digitale”, oggi,  sta scompaginando rendite di posizione, modalità di organizzazione e di erogazione della prestazione professionale forense; il web e soprattutto i social hanno spalancato agli avvocati le porte della comunicazione legale; suonano le sirene del web marketing; e quelle degli imprenditori self-made che con il web “hanno aumentato la loro clientela” in percentuali stratosferiche (a loro dire…).
Consigli utili di Comunicazione legale. Ancora oggi dunque il mercato dei servizi legali si trova costretto, da una parte, in logiche di contrapposizione al mercato che sono anacronistiche; e dall’altro sotto pressione da parte di una concorrenza non sempre di qualità.
Nella Comunicazione dello studio legale, finalizzata anche allo Sviluppo dell’attività ed alla attrazione di nuova clientela,  diventa strategico oggi individuare strade percorribili che tengano insieme la concezione latina della professione legale (advocare) con la concretezza tipica delle imprese come organizzazione di mezzi e risorse che, per potersi mantenere e crescere sul mercato, hanno bisogno di strategie e strumenti innovativi.

Ecco, nell’articolo Comunicazione legale: quattro consigli per iniziare troverete consigli, spero utili, di Business Development e Comunicazione legale sui cui voi avvocati potete riflettere e applicare negli studi legali; consigli che partono dalla premessa della sostanziale differenza tra gli obiettivi tipici di un’ azienda (generare profitto) e quelli di uno studio professionale legale (compatibilità tra profitto e beni superiori tutelati), tra marketing e legittimo obiettivo di sviluppo, tra pubblicità commerciale (persuasiva e/o suggestiva) e comunicazione informativa legale.
Deontologia forense e reputazione dell’Avvocato. Centrale è a mio avviso la compliance deontologica forense, che da essere percepita esclusivamente come un limite ( presentando indubbiamente elementi di rigidità) può trasformarsi in un asset per l’avvocato, un elemento di valutazione positiva in un mercato professionale molto variegato e a volte inattendibile.
Vi è un secondo aspetto che spinge a considerare la compliance deontologica non solo doverosa ma opportuna: essa mette al riparo lo studio legale da eventuali procedimenti disciplinari che certo non giovano alla reputazione professionale (al proposito segnalo l’articolo La reputazione professionale legale e la dimensione dell’apparenza) e permette di guardare con serenità ad una strategia di comunicazione che comprenda anche i social e la “pubblicità”,  ma sia compliant.
Il tema “critico” non è più, per fortuna, poter comunicare lo studio legale per aumentarne la reputazione presso una audiance ampia, quindi anche tramite i social  e a fini di business development; quanto quello di impostare una strategia di pubblicità “push”, sottilmente persuasiva, suggestiva, che mira a “procacciare clienti” e promette di “aumentare la clientela dello studio legale” ma invece scade “nell’accaparramento” di clientela, vietato dal codice deontologico forense.
Nella pagina Comunicazione Legale e Deontologia forense sono raccolte le pronunce più recenti del Consiglio Nazionale Forense pertinenti e utili.

L’efficacia della comunicazione si misura all’arrivo
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