
Il CNF cambia giurisprudenza sulla indicazione dei prezzi della prestazione nei messaggi “pubblicitari” degli avvocati. A patto che il compenso pubblicizzato sia congruo e proporzionato all’impegno qualitativo e quantitativo.
Con una sentenza disciplinare, il Consiglio Nazionale Forense “prende atto” della evoluzione normativa “liberalizzatrice”, che dal decreto legge Bersani è giunta fino all’articolo 10 della legge professionale (247/2012) ed al nuovo articolo 35 del codice deontologico, e sdogana la indicazione del compenso per la prestazione professionale della informativa “pubblicitaria”.
Ma non tutto è concesso, e certamente non lo è una concorrenza basata sul prezzo visto che il CNF ribadisce che è necessario che il prezzo sia proporzionato all’impegno professionale.
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