La molestia verbale è violenza contro la donna. Il punto sull’attuazione in Italia della Convenzione di Instabul

La molestia verbale è violenza contro la donna. Il punto sull’attuazione in Italia della Convenzione di Instabul

Violenza sulle donne non significa solo stupro e/o omicidio, che ovviamente rappresentano una vera e propria piaga gravissima e che, purtroppo, non sono fenomeni limitati.  Se è vero infatti che, in Europa, una donna su tre è stata vittima di violenza e 50 donne alla settimana perdono la vita, è altrettanto vero che vi è una forma di “violenza” ammantata, che non si macchia di sangue ma colpisce al cuore il faticoso percorso verso la parità dei generi. Secondo l’Agenzia europea per i diritti fondamentali infatti ben il 75% delle donne impegnate professionalmente  e/o con incarichi di responsabilità manageriale hanno subito molestie sessuali nella loro vita “ordinaria”.
E’ facile dire, allora: stop alla violenza sulle donne! Ma all’auspicio – suggerisce l’Agenzia – devono seguire passi concreti:
1) Norme di legge chiare che colpiscano le condotte, sia penalmente che civilmente, che a diversi livelli sono manifestazioni della violenza;
2) Un sistema di prevenzione e di assistenza alle vittime efficace;
3) Risorse adeguate;
4) Un sistema integrato a livello europeo di raccolta e di pubblicità dei dati che permetta anche all’opinione pubblica di avere sempre chiaro in mente l’entità del fenomeno, le tipologie di offese, il numero dei processi e delle condanne.
Nei paesi della Unione europea il quadro è articolato e accanto a paesi che hanno realizzato framework normativi e organizzativi efficaci, altri hanno davanti ancora molti passare da compiere.
Una fotografia molto approfondita dello stato dell’arte della lotta alla violenza sulle donne in Europa è stata scattata nel rapporto Violenza contro le donne e ratifica della Unione europea alla convenzione di Instabul (per informazioni sulla Convenzione del Consiglio d’Europa leggi qui https://www.coe.int/it/web/conventions/full-list/-/conventions/treaty/210) predisposto dal Dipartimento Diritti dei cittadini e affari costituzionali del Parlamento europeo e pubblicato a novembre 2017,  di cui suggerisco la lettura per avere un quadro molto aggiornato della situazione in ciascun paese Ue. (qui il testo) http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2017/596815/IPOL_STU(2017)596815_EN.pdf
Sottolineo alcuni hightlights:

a)       La violenza sulle donne a livello europeo ha un costo molto alto: 225 miliardi di euro all’anno;

b)       Secondo l’Eige, il Gender equality Index 2017, il progresso della Ue nel superamento del gender gap – che comprende anche la lotta alla violenza contro le donne- procede a velocità molto lenta: oggi siamo al 66% su 100, con un aumento di appena 4 punti negli utlimi 10 anni

c)       Dei 27 paesi dell’Unione europea post Brexit solo 14  (tra cui l’Italia) hanno già ratificato la Convenzione di Instabul. Di questi solo 9 hanno previsto reati contro i matrimoni imposti e 8 previsto reati autonomi per le mutilazioni gentitali

d)       La Unione europea come organismo ha deciso di aderire alla Convenzione di Instabul ma il percorso istituzionale è ancora in corso perché deve esprimersi il Consiglio europeo.

e)       L’Italia presenta una framework di interventi significativo. Ha introdotto una normativa specifica contro la violenza di genere con la legge 119/2013. Tuttavia molti aspetti della Convenzione di Instabul non sono ancora attuati: per esempio l’Italia è l’unico paese Ue che non prevede una indennità statale nel caso in cui il responsabile della violenza non abbia liquidato il danno

f)         Sempre per l’Italia, ci sono diversi profili della Convenzione di Instabul che non sono attuati. Tra questi, la previsione di una specifica fattispecie penale volta a punire le condotte di violenza psicologica (art. 33 della Convenzione), di matrimonio forzato (art. 37) e di molestia sessuale, quando perpetrata in forma esclusivamente verbale (art. 40). Si tratta, per quanto riguarda quest’ultimo caso del sexual harrasment verbale che, comunque, stando alla impostazione generale della Convenzione, è una violazione dei diritti umani ed è una forma di discriminazione contro le donne alla stregua delle altre fattispecie.

Scarica il rapporto  Parlamento Ue- Violenza contro le donne- Convenzione Instabul- Rapporto 2017

Su questo tema ho anche scritto un approfondimento su ItaliaOggi 7 del 27 novembre  in occasione della celebrazione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Leggi “Stalker, condanna senza via di fuga

 

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