Per questo articolo mi sono venuti in mente almeno quattro titoli: La teoria dei giochi applicata alla giustizia; Blockchain al posto di tribunali; Arbitrati, si decide con i token; Smart contracts anche per risolvere le controversie. Ce ne potrebbero essere anche di più.
Comunque avete capito: i temi principali di cui scrivo oggi sono blockchain e soluzione delle controversie.
La piattaforma che presentiamo è in potenza altamente disruptive, al contempo, per le giurisdizioni nazionali e per i collegi arbitrali internazionali. Utilizza la tecnologia blockchain (hash, blocchi, catena e registri decentralizzati), dichiara di supera le obiezioni di volatilità dei token, di surclassare i problemi di corruzione in atti giudiziari, di bypassare la questione alti costi/bassa efficienza del sistema giudiziario, di superare l’asimmetria informativa, di ridurre i costi legali, di garantire giustizia senza azzardo.
Il progetto è solido nella misura in cui nel team di progettazione sono intervenuti giuristi, giovani ma con una specifica competenza legal tech. E come giuristi hanno immaginato strategicamente ogni “evento catastrofico” che potrebbe inficiare il meccanismo, individuando la soluzione…ovviamente tramite blockchain.
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