Se provassi a chiederVi, e provaste voi stessi ai vostri clienti, quali sono le questioni aperte più critiche del sistema giudiziario italiano, sono certa che la risposta unanime sarebbe la lunghezza dei tempi di giustizia e la certezza del diritto, ossia la prevedibilità della sua applicazione e dunque delle sentenze. E’ chiaro dunque che davanti
Facciamo una stima: almeno 252mila ricorsi e decreti ingiuntivi firmati con firma digitale e adottati nel 2014* potrebbero essere oggi carta straccia perché “firmati con l’inchiostro simpatico”. A meno ché voi avvocati non li abbiate “conservati a norma”, secondo la procedura indicata dal Codice dell’Amministrazione digitale (articolo 40) e dalle regole tecniche contenute nel DPCM
Cari Avvocati, ben rientrati nei vostri studi e alla vostra attività! Le vacanze estive sono finite e in questo articolo faremo una panoramica sugli aspetti legislativi e applicativi della “giustizia digitale” che possono in qualche modo interessare l’Avvocato 4.0 alla ripresa e per questo scorcio 2018. Premetto che al momento sembra tutto “tranquillo”, anche se
In questo articolo facciamo il punto sugli ambiti in cui software e applicazioni GIA’ esistenti di Intelligenza artificiale operano nel settore legal e sopratutto negli studi legali e parleremo di due specifiche piattaforme perché, in qualche modo, mettono “a nudo” magistrati e avvocati con un sistema di profilazione che tende a ridurre i rischi di
Per questo articolo mi sono venuti in mente almeno quattro titoli: La teoria dei giochi applicata alla giustizia; Blockchain al posto di tribunali; Arbitrati, si decide con i token; Smart contracts anche per risolvere le controversie. Ce ne potrebbero essere anche di più. Comunque avete capito: i temi principali di cui scrivo oggi sono blockchain
Future lawyer…a doppia velocità. Anche a Londra. Avvocatoquattropuntozero ha partecipato martedì 29 maggio scorso al summit londinese sul futuro degli Avvocati. Vogliamo raccontarvi cosa abbiamo ascoltato e i principali trend di innovazione legale . Oltre alle diverse piattaforme che coadiuvano lo studio legale o offrono servizi legali a costi contenuti, la realtà è fatta anche
Se il futuro è tutto da scrivere, inizia “ad inventare il tuo”. Bello quanto ansiogeno, il consiglio con il quale Richard Susskind – il noto futurologo inglese che nel 1996 fu “bannato” dalla Law society of England and Wales per aver sostenuto che gli avvocati inglesi si sarebbero dovuti convertire alla e.mail – si è
“Cambia tre abitudini all’anno e otterrai risultati fenomenali” (Anonimo). Cosa potrebbero fare gli studi legali, stretti dalla morsa congiunta innovazione-concorrenza-crisi, per rimettersi in moto ed affrontare con maggiore consapevolezza e tonicità le sfide dell’era digitale? Già sapete (ne ho già scritto), che sono una teorica della “dose minima” per iniziare un percorso di innovazione senza
In Italia manca un censimento ufficiale delle start up legal tech, le società ad alto contenuto tecnologico che innovano nel mercato legale, sotto il profilo della organizzazione e gestione delle procedure oppure con riguardo alla fornitura di servizi legali. Avvocatoquattropuntozero ha mappato lo scenario attuale, attingendo ai dati del registro delle start up tenuto dalla
Studi legali e start up: una relazione a grande impatto. L’Osservatorio Professionisti & Innovazione digitale nel rapporto “Professionisti, un futuro in costruzione!”, giunto alla sua ottava edizione e presentato a Milano il 18 aprile scorso, ha stimato che ben il 40% delle start up (tra quelle analizzate dall’Osservatorio, 405, nate tra il 2012 e il